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Co-living Parte 2- l’espansione di un business model innovativo nella sharing-economy

La parola co-living è di grande attualità oggi, fino a qualche anno fa risultava qualcosa di mistico, inglese, lontano, estraneo alla nostra quotidianità..


Il tema “condivisione”, al quale il co-living è strettamente imparentato, risultava facilmente assimilato al mondo digital, che a sua volta cade nella stessa sfera delle communities.


Lo sviluppo delle formule di sharing economy nel campo immobiliare ha avuto i suoi primi albori nel mercato della condivisione di spazi di lavoro.


Professionisti, start up, imprenditori di ogni genere hanno deciso di ricorrere all'utilizzo di location condivise dapprima per abbattere i costi di gestione diretti (quali affitto, utilities, materiali di consumo) accorgendosi poi, in un secondo momento, del grande valore dell’aggregazione e la condivisione con altre realtà dal punto di vista tecnico, sociale, culturale e di business development.


Nel mercato immobiliare residenziale il trend del co-living sta vivendo un vero e proprio boost.


I fattori principali che influenzano l’andamento del co-living mondiale sono 3:


La situazione economica che impone di ricercare alloggi a prezzi concorrenziali, i cambiamenti sociali e l’urbanizzazione.


Dagli studi della Banca Mondiale oltre il 70% della popolazione dell’Unione Europea vive in aree fortemente urbanizzate, gli analisti si aspettano una percentuale del 84% entro il 2050.


Uno dei fattori che contribuisce maggiormente all’incremento di questo trend è il tasso di occupazione che nelle città europee è aumentato del 5% dal 2011.


Trend che mette sul podio come aggregatori economici i grandi centri urbani e le big cities.


Il modello del co-living residenziale ha avuto particolare appeal nell’ambito degli studenti universitari, per precisione tutti gli studenti che si spostano fuori dalla loro sede per studiare.


Vivere le community, socializzare, condividere spazi ed esperienze con persone provenienti da differenti posti del mondo sono stati il motore trainante di questa innovazione.


In Italia il co-living viene incontro alle esigenze di studenti universitari fuori sede, o studenti internazionali che arrivando dall’estero, offrendo stanze e sistemazioni di alloggio completamente attrezzate, per periodi di tempo variabili in funzione delle necessità. Principalmente mid term.



In questa nicchia di mercato, gli alloggi realmente strutturati per accogliere ampiamente le esigenze riescono a soddisfare meno del 10% della richiesta.


Il restante 90% della domanda deve accontentarsi di alloggi non all’altezza di ospitare delle persone, in situazioni scadenti, con contratti al limite della legalità.


Negli ultimi due anni il mercato italiano sulla sharing-economy residenziale ha destato l’interesse di investitori, stakeholder e fondi immobiliari da tutto il mondo.


L’interesse è alto sia dal punto di vista del ROI (return on investment), sia per l’aspetto sociale e filantropico..


Un mercato immobiliare così effervescente unito alla struttura del real estate italiano produce interessanti opportunità di business per il Co-living. Ormai è assodato che si stanno muovendo in maniera metodica importanti fondi di investimento immobiliare, mobilitando capitali di tutto rispetto.


Se vuoi avere tutti gli aggiornamenti e le informazioni sulla Nuova formula di gestione vuoto per pieno contatta Stanza Semplice al numero 02 9475 7332 oppure alla mail immobili@stanzasemplice.com


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